Dopo aver visto come programmare il termostato ambiente, vediamo oggi come impostare la caldaia, sempre nell’ottica di favorire il risparmio energetico. Anche qui, ricordiamo che tra i fattori che influenzano di più i costi in bolletta, c’è la temperatura impostata: un solo grado centigrado in più può far aumentare i consumi fino al 10%, a seconda delle condizioni di utilizzo.

Oltre ad alcuni accorgimenti per migliorare il comfort, come una corretta programmazione del cronotermostato e l’installazione di valvole termostatiche (obbligatorie per legge) e alcune migliorie strutturali, anche un’attenzione più mirata alle funzionalità della caldaia può essere di aiuto per ridurre i consumi e i costi.

Ma come fare?

Vi invitiamo sempre a chiedere consiglio a un professionista, quando si tratta di impianti vitali per il comfort e la sicurezza dell’abitazione. 

Accendere o spegnere la caldaia?

Contrariamente a quanto si pensa, spegnere totalmente la caldaia non porta nessun beneficio in termini di risparmio energetico. La caldaia, infatti, consuma più energia nella prima fase di accensione, quando deve aumentare la temperatura dell’acqua fredda in arrivo dalla rete idrica per poter far funzionare l’impianto di riscaldamento e fornire acqua calda sanitaria alle utenze. Tenendo invece la caldaia sempre accesa, il sistema non deve fare altro che mantenere la temperatura richiesta, in circolo o nei serbatoi di accumulo. Questo consente di limitare il consumo di gas o di energia elettrica, e consente alla caldaia di  lavorare al minimo, riducendo anche l’usura dei componenti interni che, meno sollecitati, dureranno di più. Questo vale soprattutto, ma non solo!, per le caldaie con modulazione della fiamma.

Significa che bisogna tenere sempre i riscaldamenti accesi? No! Basterà impostare correttamente il cronotermostato e abbassare di pochi gradi la temperatura durante la notte o quando non serve.

Quale temperatura dell’acqua calda sanitaria impostare sulla caldaia?

Un altro intervento riguarda la temperatura dell’acqua calda sanitaria. Spesso, infatti, gli impianti domestici gestiscono anche questa funzione, oltre che il riscaldamento. La temperatura consigliata per l’acqua necessaria per bagno, doccia e cucina è tra i 45°C e i 55°C, anche a seconda della distanza, e le conseguenti dispersioni di calore, tra la caldaia e i rubinetti in questione. Qui, solo l’esperienza può darci la soluzione, e occorrerà procedere… per gradi, partendo da 45°C, ad esempio, e agendo su piccoli incrementi di temperatura sul termostato della caldaia, fino ad ottenere una temperatura confortevole, quando richiesta. Inoltre, il valore impostato può essere diminuito in estate, quando magari non c’è bisogno di avere acqua più calda per il bagno o la doccia.

L’importanza di una corretta manutenzione

Ricordiamo inoltre che una corretta manutenzione dell’impianto limita i guasti e garantisce le performance di utilizzo di tte le componenti responsabili del riscaldamento e del comfort domestico.

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