Inauguriamo la sezione news di questo blog introducendo l’associazione di cui facciamo parte, Assotermica, con un’intervista a Mario Zucco, Direttore Operativo di IMIT Control System e Vicepresidente di Assotermica dal 2016.

Da quando IMIT è associata ad Assotermica? Che vantaggi prevedeva?

Dal 1970, prima come Unione Calore e poi come Assotermica. Da subito ci siamo interessati e partecipiamo attivamente ai vari gruppi di lavoro delle principali associazioni del settore. È per noi fondamentale essere al corrente delle nuove normative e confrontarci ai tavoli tecnici.

Come opera Assotermica?

È l’associazione nazionale che rappresenta il settore dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici, da sempre tra quelli più interessati da una costante evoluzione normativa e legislativa. Assotermica siede ai tavoli tecnici dove si “fanno” le norme nazionali ed europee e lavora a stretto contatto con le Istituzioni (i Ministeri e il Parlamento, in primis) per tutelare gli interessi del comparto. Molte norme di nostro interesse, dalla progettazione degli apparecchi alla loro installazione, sono state concepite in comitati tecnici coordinati da Assotermica. Il processo di definizione di tutta la legislazione in materia di sicurezza ed energetica da parte delle Istituzioni vede l’Associazione tra i principali stakeholder.

Vi è poi anche una raccolta dati mensile che aiuta le imprese a conoscere nel dettaglio il mercato.

Il nostro settore rappresenta il secondo mercato in Europa, e Assotermica è anche nel direttivo del network europeo European Heating Industry.

È obbligatorio per un’azienda far parte di un’associazione di settore?

No. Fortunatamente, però, la quasi totalità delle aziende del nostro settore aderisce all’Associazione, creando unità di intenti e di azione, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei dispositivi.

Cosa vuol dire “creare unità di intenti e di azione”?

Significa rispettare dei codici etici e comportamentali: pur essendo concorrenti,  abbiamo tutti ben presente che all’interno dell’Associazione è meglio lavorare insieme, nell’interesse del comparto. In questo senso, una partecipazione attiva significa portare idee e stimoli sapendo che dal confronto potranno svilupparsi delle attività utili a tutti e, soprattutto, delle opportunità.

Assotermica è una federata di ANIMA Confindustria. Che rapporto c’è tra questi enti?

Assotermica è la più grande associazione di ANIMA e, insieme ad Assoclima, tra quelle più attive all’interno della Federazione. In virtù di questo, siamo direttamente presenti in Confindustria con nostri rappresentanti nei tavoli di lavoro sull’energia. I vari rapporti di Confindustria su efficienza energetica e rinnovabili sono stati utilizzati dal Governo, ad esempio, per definire gli incentivi a livello nazionale.

Che influenza ha Assotermica sul legislatore?

Nel tempo siamo diventati un interlocutore costante con la parte politica, anche se questo non vuol dire necessariamente che le nostre proposte vengano sempre accolte. È però un lavoro continuo sul quale l’Associazione sta investendo perché la legislazione nel nostro settore ha degli impatti enormi, come ad esempio si è visto nella stesura dei regolamenti sull’Ecodesign.

Siamo inoltre rispettati e ascoltati, grazie alla nostra competenza tecnica nei diversi comitati normativi – CIG, CTI, CEN e ISO – attraverso un elevato numero di delegati aziendali. Chi meglio delle aziende può essere esperto in materia?

Purtroppo stiamo vivendo un momento delicato, per colpa dell’epidemia di Covid-19. Che supporto state ricevendo dall’Associazione?

C’è stato un importante coordinamento all’interno di ANIMA, con l’avvio di uno sportello per rispondere a quesiti urgenti da parte delle aziende, supportandole soprattutto per quanto riguardava le normative da rispettare alla riapertura. Anche a livello “umano” è stata avviata una campagna social dove è stato chiesto alla aziende di mostrare in quale modo stavano rispettando tutti i requisiti per la sicurezza dei propri dipendenti, alla quale siamo stati felici di aderire.

Ora, nella fase 2 di ricostruzione, stiamo lavorando all’advocacy per sensibilizzare la parte politica sul ruolo degli edifici nella ripresa economica. In tal senso, proprio in questi giorni si è discusso molto di incentivi e di ecobonus “rafforzato.”

Quali saranno, quindi, le prossime iniziative?

Abbiamo deciso di puntare sempre di più sulla comunicazione, per far passare il messaggio della centralità del nostro comparto rispetto, ad esempio, agli obiettivi nazionali ed europei di sostenibilità ambientale. Spesso il settore fa molto di più di quello che riesce a comunicare e la sfida è quella di parlare a un pubblico più vasto, per arrivare a sensibilizzare anche i singoli cittadini sulle opportunità legate ad interventi impiantistici più gentili con il nostro pianeta.

E a proposito di comunicazione, speriamo, che il blog IMIT possa essere di aiuto! Grazie!

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